La bitta è un’interfaccia, un punto di confine tra la terra e il mare. È il primo approdo, arso dal sole e dal sale, un contrappunto. Un manufatto solido e stabile, un simbolo di accoglienza e rilascio. La bitta è lo stridore delle corde che incidono il metallo, come la devozione nelle chiese segna le pietre; la bitta è compagna delle cime che ancora oggi – con ogni tempo – sono gestite a mano dagli ormeggiatori che accompagnano l’arrivo in porto o la partenza della nave. La bitta è la casa temporanea degli uccelli marini, le loro tracce bianche sono dipinti, strisciate, qualche volta sembrano lacrime.

Immagini: Alessio Ballerini
Testo: Cristiana Colli