Nel porto tutto è disegno – curve, diagonali, segmenti, punti. Lo sguardo corre parallelo alla linea di costa e perpendicolare alle facciate; tra l’acqua e l’asfalto si srotola la timeline della storia, il pattern di facciate, mattoni fregi e pietre d’Istria. Si arriva dai campi coltivati e si approda sulla banchina, il luogo della scena. Navi e traghetti sono architetture temporanee che si appoggiano sulla città storica, gru e pescherecci, mercantili e barche a vela, spostano lo sguardo in un infinito cambio di prospettiva. E’ l’intimità pubblica del porto, lo sguardo lungo duemila anni, la comunità e gli immaginari in perenne trasformazione. I volumi di alzano e si distendono, si allungano e si allargano, si intrecciano e si stagliano contro il cielo d’Oriente, nel paesaggio mobile del mare di città.
Video: Alessio Ballerini
Testo: Cristiana Colli
Voce: Marco Mondaini