Ariete, Tirpiz, Ulder, Gladiatore, Primula Rossa. Ogni notte quelle sedie di plastica bianche o rosse accolgono il tempo lungo e gelido del carico/scarico, e quello febbrile dell’asta. “La nostra vita dipende dal vento, come in Chocolat” – dice Stefania. Dopo Giovanna Spina, Stefania Trivellini racconta le donne della pesca del porto di Ancona. Loro sono colonne a terra, i loro uomini – mariti e figli – sono colonne a mare, insieme disegnano l’architrave di una tradizione che si rinnova nella qualità, nella perseveranza, nel rito dell’andare per mare e nella fiducia dell’attesa in banchina.
Video: Alessio Ballerini
Testo: Cristiana Colli
Comunicazione e web: ADVcreativi, Ancona